Un primo prodotto dell’abolizione delle province e il loro ricongiungimento in Città Metropolitane è stato presentato in Campidoglio nella giornata di ieri, alla presenza della sindaca Virginia Raggi, del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, i vicesindaci Daniele Frongia e Fabio Fucci e il presidente dell’Istat Giorgio Alleva: è il Primo Rapporto Statistico sull’area metropolitana romana.
Si tratta di un dossier, lungo oltre mille pagine (ma di cui si può trovare una sintesi sul sito di Roma Capitale) che racchiude schede, dati statistici e analisi relative ai 120 Comuni dell’area metropolitana, i 15 Municipi della Capitale e le loro relazioni all’interno del grande sistema dell’ex provincia.
Il rapporto esplora vari argomenti di particolare interesse per la città e le aree dell’hinterland romano, tra cui: popolazione, economia e mercato del lavoro, ambiente, casa, mobilità, scuola, sicurezza. Tra le tendenze registrate nel primo campo di indagine, troviamo già degli spunti interessanti di analisi: la popolazione all’interno dell’hinterland romano è aumentata del 72%, un fattore che porta a supporre uno spostamento demografico dalla grande città verso le zone adiacenti, tra cui il comune di Guidonia Montecelio, che dal 2005 al 201 ha sostenuto un incremento demografico del 17,1%.
Vengono presi in considerazione anche gli stranieri, che nei comuni che circondano Roma si possono annoverare tra il 12% della popolazione, e provengono per la maggior parte da Romania, Filippine, Bangladesh e Repubblica Popolare Cinese.
Una sorpresa ce la riserva invece la sezione Imprese, che sarebbero nel territorio metropolitano 478mila, di cui per il 20% a gestione femminile e per il 12% straniere. Ed è proprio il comune di Guidonia Montecelio a detenere il numero maggiore di imprese attive (circa 4mila), che lo portano in cima al podio. Le imprese e il tasso di disoccupazione che si aggira intorno al 10% portano l’intero hinterland a produrre 133 milioni di euro di valore aggiunto.
Nel report si tocca anche il tema dei rifiuti: calcolando la raccolta nell’intero territorio metropolitano di 2milioni di tonnellate di Rifiuti Solidi urbani (quasi 463 kg pro capite), di cui, però, solo 255 milioni di kg viene differenziato (circa il 33%).
Un altro aspetto di notevole interesse per i rapporti Metropoli-Territorio Metropolitano è l’indice di attrattività dei pendolari e il traffico in entrata e uscita da Roma. Nei territori limitrofi, sono 2 milioni i residenti nei Comuni della “prima cintura” che si spostano per motivi di studio e lavoro, impiegando in media un’ora al giorno, e da ciò deriva il fatto che il traffico verso Roma sia ampiamente maggiore rispetto a quello in uscita (circa il 68%). Il tema della mobilità, soprattutto quella che collega il centro alle periferie, allora, non dev’essere più accantonato.
«Questo Primo Rapporto statistico sull’area metropolitana romana rappresenta la fotografia di quanto già esistente e costituisce un punto di partenza per il nostro lavoro futuro e per rinsaldare le relazioni tra cittadini e amministrazione ‒ ha spiegato la sindaca Raggi ‒ Esso può offrire una visione strategica a supporto del governo dell’area vasta metropolitana di Roma e allo stesso tempo può costituire un elemento per favorire la trasparenza dell’azione amministrativa consentendo alla cittadinanza l’esercizio di quel potere di verifica che è alla base della democrazia.».
Solo una cosa sembra ormai ovvia, il territorio di Roma e dei Comuni interessati dal suo grande potere di influenza dovrà evolvere verso uno stadio di commistione e collaborazione maggiore, dove gli scambi tra centro e provincia non siano più così lenti e macchinosi da perderci un’ora al dì.
Giorgia Golia
