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    Viva per miracolo. La testimonianza “In quel momento pensavo solo a mio figlio”

    Esperienza terribile, quella di Sara, giovane mamma veneta, viva per miracolo a seguito di quell’incidente che le ha cambiato in pochi attimi la vita.

    A distanza di quasi due mesi da quella brutta sera del 28 ottobre 2016, ecco la sua testimonianza: “Dopo tanto tempo passato tra lavoro, bambino e casa, quel venerdì sera avevo voglia di uscire e trascorrere qualche ora insieme agli amici di sempre. Erano le 20:30 stavo percorrendo un lungo rettilineo che dal mio paese porta alla limitrofa cittadina dove avevamo appuntamento, come sempre ascoltavo un cd con la solita musica che ascolto sempre quando sono in macchina con mio figlio. All’improvviso un muro bianco davanti a me, una macchina sbuca fuori senza rispettare lo stop, una frazione di secondi e senza possibilità di evitarlo, quella macchina si schianta addosso.

    Da lì è iniziato il mio incubo, mi sono sentita gli airbag scoppiare, un forte e violento tonfo come contro un muro, un forte colpo al torace, mi mancava il respiro credevo di morire mi sentivo la testa scoppiare, il respiro soffocarsi senza riuscire a reagire. Poco dopo sentivo aprire lo sportello ed un getto di acqua fredda sul viso, da lì riprendevo dimensione di ciò che stava succedendo, tantissima paura, urlavo chiamavo mio figlio e continuavo a ripetere che stavo per morire, sentivo il cuore che scoppiava, faticavo a respirare.

    Dopo un po’ iniziavo a sentire il suono delle sirene e la prima ambulanza che arrivava con una soccorritrice che cercava di prestarmi soccorso tamponandomi il labro e mento dove un taglio mi faceva perdere sangue, mi faceva domande e cercava di tenermi reattiva. Poi un’ora per tirarmi fuori dalle lamiere, le gambe non reagivano agli stimoli e non le sentivo, piangevo, gridavo, tremavo, il respiro lento. Successivamente estrattami venivo trasportata in codice rosso all’ospedale.

    Un carabiniere alle 23:30 informava la mia famiglia che si precipitava al nosocomio. Dopo i soccorsi e gli esami, venivo ricoverata con una costola che ha perforato il polmone ed il bacino rotto. Dopo i giorni d’ospedale, dimessa, sono in un letto assistita dai miei genitori, paralizzata per ora a letto, il dolore dopo il primo mese si è affievolito ma ogni notte chiudendo gli occhi vedo quel muro bianco davanti a me, vedo il buio e poi quei fari, sento le urla, la confusione e l’agitazione, rivedo quell’impatto e la morte.

    Si la morte, in faccia, sono qui che lo racconto perche mi ha salvato la cintura di sicurezza che mi ha trattenuta, evitandomi di essere sbalzata fuori.

    Quella sera in un nano secondo la mia vita è cambiata, il mio pensiero è stato mio Figlio, si a lui ho pensato a cosa avrebbe fatto senza si me, perche noi abbiamo un forte legame.

    Da quella sera ho capito che la vita è una, ringrazio Dio di essere così, ferita ma viva. Sento che qualcosa in me è cambiato, il mio accaduto per sensibilizzare perché sono stata ”miracolata” ad oggi non è facile la ripresa ma sono seguita, grazie anche al tanto amore dai miei genitori, la vita continua ma la paura dentro per ora rimane.

    Raccomando a tutti di mettere sempre le cinture e fare attenzione a chi è alla guida, la vita è una sola. Il mio alcol test era negativo, non avevo bevuto, quando succedono queste cose è difficile evitar non fanno eccezioni, un’auto si ricompra, una nuova vita no!”.

    Di Antonio Azzinnari

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