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    Oscar 2016: Di Caprio l’ecologista e Morricone il gentiluomo

    Alle 6 del mattino (ora italiana) si è conclusa di premiazione degli 87° Academy Awards, quelli che probabilmente verranno ricordati per il premio conferito, a furor di popolo e rete, a Leonardo Di Caprio, Miglior Attore in “Revenant, il redivivo”.
    La serata, presentata da uno scurissimo Chris Rock, è stata arricchita da risposte sagaci e ironiche verso gli #OscarSoWhite: l’assenza di personaggi di colore tra le nomination di quest’anno. La polemica, che ha minato di incrinare l’immagine del prestigioso premio, è stata stigmatizzata dal presentatore: «Ho contato almeno 15 persone di colore al montaggio. Sono qui agli Academy Awards, altrimenti noti come il “White People’ Choice Awards”. Credo che se ci fosse una nomination per i presentatori non avrei avuto questo lavoro.» Tuttavia, lo stesso Rock sembra capire l’intento della protesta: «Non si tratta di un boicottaggio o niente di simile, è solo che vogliamo un’opportunità, che gli attori di colore abbiano le stesse opportunità degli attori bianchi. Tutto qui».
    Nonostante questo tema predominante sono stati molti gli spunti di riflessione durante la serata, uno tra tutti quello della lotta contro la violenza sulle donne, introdotto da una splendida performance di Lady Gaga, che ha commosso tutti sulle note di “Til it happens to you”.
    Tra i vincitori: un’aspettatissima Alicia Vikander come Miglior Attrice per “The Danish Girl”, che si è concessa un timido bacio con il suo Michael Fassbender, Mark Rylance, che ha interpretato una spia sovietica nell’ultimo capolavoro di Steven Spielberg “Il ponte delle spie”, che ha sconfitto persino Sylvester Stallone come Miglior Attore non Protagonista, e Brie Larson, che con “The Room” si è aggiudicata il premio Miglior Attrice.
    La “Grande Scommessa” ha vinto il premio Miglior Sceneggiatura Non Originale, “Inside Out” è stato premiato direttamente dai protagonisti di “Toy Story” come Miglior Film d’Animazione, mentre “Mad Max- Fury Road” si è aggiudicato i premi al Miglior Montaggio Sonoro, Migliori Costumi, Miglior Sonoro, Migliore scenografia e Miglior Trucco. Ai film stranieri l’Ungheria trionfa con “Il Figlio di Saul”.
    Ma i protagonisti indiscussi della serata sono stati un emozionatissimo Ennio Morricone, che ha ottenuto l’Oscar alla Migliore Colonna Sonora con “The Hateful Eight” di Quentin Trantino, e Leonardo Di Caprio, che dopo 5 nomination si è riuscito ad aggiudicare la statuetta per “Revenant”, che si avvaleva già del premio alla Miglior Regia, assegnato a Alejandro Gonzales Inarritu, e alla Miglior Fotografia.
    Morricone sul palco era visibilmente emozionato, e con poche parole in italiano ringrazia Tarantino per l’opportunità, omaggia i suoi colleghi candidati allo stesso premio, ma la dedica che commuove tutti è a sua moglie: «Dedico questa musica e questo Oscar a mia moglie, Maria». Anche nel giorno della sua più grande autocelebrazione, il suo pensiero è andato a chi, quotidianamente l’ha sostenuto e consigliato.
    Quello che si è presentato agli spettatori della cerimonia, invece, è stato un di Caprio sereno, soddisfatto, ma pur sempre impegnato nella lotta contro l’inquinamento. Di “Revenant” ricorda il grande lavoro a contatto con i boschi e la natura: «“Revenant” racconta il rapporto dell’uomo con il mondo naturale, un mondo che nel 2015 è passato attraverso l’anno più caldo della storia. ‒ spiega ‒La nostra produzione si è dovuta spostare alla punta meridionale di questo pianeta solo per trovare la neve. Il cambiamento climatico è reale. Sta accadendo in questo momento. E’ la minaccia più urgente per tutta la nostra specie, e abbiamo bisogno di lavorare collettivamente insieme e smettere di rimandare. Dobbiamo sostenere i leader di tutto il mondo che non parlano per i grandi inquinatori o per le grandi aziende, ma che parlano per tutta l’umanità, per le popolazioni indigene di tutto il mondo, per i miliardi e miliardi di persone svantaggiate, per i figli dei nostri figli, e per quelle persone là fuori la cui voce è stata soffocata da una politica di avidità». Infine ha aggiunto tutta la sua soddisfazione per il premio, che lo spingerà a fare sempre di meglio: «Vi ringrazio tutti per questo fantastico premio stasera. Cerchiamo di non dare questo pianeta per scontato. Non prendo questa sera per scontata. Grazie mille».
    Il premio per il Miglior Film, nonché per la Miglior Sceneggiatura Originale, è andato, inaspettatamente, a “Il caso Spotlight”, che racconta un’inchiesta giornalistica premio Pulitzer che ha portato alla luce molti casi di molestie sessuali da parte del clero statunitense. Il produttore Michael Sugar ha dichiarato: «Questo premio dà voce ai sopravvissuti. Una voce che arriverà al Vaticano. Papa Francesco, è arrivato il momento di proteggere i bambini». Ma questo film rappresenta di più: è un simbolo per tutti quei giornalisti che fanno inchiesta e che si battono contro poteri troppo forti.
    Una serata ricca di emozioni, di spunti di discussione e commozione, non a caso aperta e presentata da un uomo di colore e chiusa, con l’annuncio del Miglior Film, da un grandissimo Morgan Freeman. Gli #OscarSoWhite, dopotutto, si sono fatti sentire poco.
    Giorgia Golia

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