17 C
Guidonia
martedì, Ottobre 15, 2024
More

    Oggi Giornata Mondiale Felicità, ma l’Italia non sorride

    Oggi, 20 marzo, si celebra la Giornata Mondiale della Felicità, promossa dalle Nazioni Unite e coordinata dal movimento no-profit “Action for Happiness”, per sensibilizzare sempre più paesi sull’importanza del diritto inalienabile alla felicità.

    Uno di questi è anche l’Italia, che nel quarto “Rapporto Mondiale della Felicità”, presentato lo scorso giovedì 17 a Roma, è raffigurata come il 50esimo paese più felice al mondo dopo l’Uzbekistan e il Nicaragua. Il rapporto, realizzato tramite l’analisi di 156 paesi, non rivela nessuna tendenza nuova: in cima al ranking troviamo molte nazioni del Nord Europa, tra cui l’intera penisola scandinava, la Svizzera e l’Islanda, mentre alla base ci sono solo paesi dilaniati da guerre intestine e dall’economia incerta.

    Tutte le misurazioni, condotte da un team di economisti, psicologi, esperti di statistica, salute e politiche di previdenza sociale, sono state prese in base a 6 punti chiave: il reddito pro capite, l’aspettativa di vita, il supporto offerto dalla comunità, il senso di fiducia verso le istituzioni politico- finanziarie, la libertà di pensiero e azione, la generosità (misurata in base alle donazioni a enti benefici).

    Quest’anno, però, a differenza dei rapporti realizzati già dal 2012 al 2015, emerge un dato ben più significativo: un dislivello sociale tra paesi e regioni che possono beneficiare di beni e risorse e quelli che ne restano privi. Tutto ciò fa oscillare il punteggio della felicità percepita anche all’interno dello stesso paese.

    L’insieme di questi grafici, numeri e proiezioni, mostra il progresso delle nazioni e ne analizza lo sviluppo a lungo termine, per questo sempre più paesi ne prendono visione e molti governi, almeno nei loro intendimenti, cercano di mettere in atto piani di sviluppo che possano permettere una scalata delle posizioni del ranking.

    L’Onu, a questo proposito, insieme a “Action for Happines”, ha cercato di dettare alcune linee guida per il benessere individuale e planetario, concentrandosi sull’azione quotidiana che possa creare un pianeta più felice anche in tema di inquinamento fino ad arrivare a rivoluzioni governative in grado di istituire un clima di fiducia verso il potere centrale.

    L’Italia, che ha perso lo 0.75% di felicità rispetto allo scorso anno, risulta godere di minor benessere rispetto a paesi in via di sviluppo come l’Uruguay (29esimo) e Trinidad de Tobago (43esima). Ma perché? I dati mostrano una grande aspettativa di vita nel nostro paese, ma che lascia spazio a fattori come l’alta percezione della corruzione e la distopia.

    Quello che infatti ci distanzia dal modello della Danimarca e dei paesi nordici, che dominano la vetta della classifica è la presenza di uno Stato forte e assistenziale, un leviatano che garantisce una vita sostenibile e una prospettiva futura per i più giovani. Tutto ciò è contornato da un’identità comunitaria impareggiabile, che fa dell’associazione di individui un valore fondante e durevole.

    Più che un cambiamento di governo, quindi, serve una rivoluzione di valori e di mentalità, che sappia riunire la popolazione alla ricerca di una felicità condivisa, che coinvolga il paese in un piano dalla lunga ma costante attuazione.

    Giorgia Golia

    Articoli Correlati

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

    Seguici su

    1,931FansMi piace
    877FollowerSegui
    113FollowerSegui
    - Advertisement -

    Ultimi Articoli

    METEO

    Guidonia
    nubi sparse
    17 ° C
    18.3 °
    15.2 °
    91 %
    0.9kmh
    80 %
    Mar
    24 °
    Mer
    20 °
    Gio
    22 °
    Ven
    22 °
    Sab
    15 °