“Tra le numerose criticità emerse nel decreto Cura Italia abbiamo riscontrato una carenza in termini di tutele e assistenza nei confronti degli Ordini professionali, i cui membri, essendo iscritti a casse di previdenza private, si vedono tagliati fuori da sostegni economici quanto mai preziosi e per alcuni vitali, in questo periodo di grave emergenza legato al diffondersi del Coronavirus.
Si tratta di una categoria che è stata completamente esclusa dalla politica di sostegno economico ed è priva di ammortizzatori come evidenziato da uno studio del Cup (Comitato Unitario Permanente degli Ordini e dei Collegi Professionali – Territoriale della Città Metropolitana di Roma Capitale). Le risorse ai professionisti arrivano dalle piccole e medie imprese italiane che non hanno i mezzi per sostenere questa drammatica situazione e quindi non sono in grado di affrontare i costi per le consulenze e i servizi.
I lavoratori assunti dal 24 febbraio, ad esempio, non sono in alcun modo tutelati: l’unica strada per loro percorribile è richiedere un’aspettativa non retribuita con la sola consolazione di mantenere un posto di lavoro, sempre se alla fine della crisi l’impresa sarà ancora in grado di sopravvivere. Inoltre è inimmaginabile dover ricorrere ad accordi sindacali per datori di lavoro con un numero di dipendenti superiore a cinque.
In questa pandemia siamo tutti nella stessa situazione, ma è opportuno sanare le lacune che precludono e rallentano il sostegno e la solidarietà che costituzionalmente dovrebbe essere ripartito ed esteso a tutti. Sono a disposizione dei consulenti del lavoro, dei commercialisti ed esperti contabili e degli avvocati che hanno già espresso le loro perplessità, con lo scopo di fare in modo di migliorare le misure imposte dal Governo”, dichiara il consigliere regionale del Lazio, Laura Cartaginese (Lega).