Con l’entrata in vigore il 20 giugno 2015 del D.L. n. 78/2015 “Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali” viene definitivamente sancito lo scioglimento dei Corpi di Polizia Provinciale.
Istituiti al fine di tutelare in via primaria ambiente, flora, fauna, con particolare attenzione alla gestione rifiuti, al controllo delle acque e dei vincoli paesaggistici, al controllo ittico-venatorio , al servizio di polizia stradale e a concorrere alla tutela della collettività con attività di prevenzione e repressione dei reati nel territorio provinciale.
Con l’emanazione del citato decreto ne viene disposto lo scioglimento, nello specifico all’art. 5, comma 1, viene testualmente citato “ Misure in materia di polizia provinciale, In relazione al riordino delle funzioni di cui all’articolo 1, comma 85, della legge 7 aprile 2014, n. 56, e fermo restando quanto previsto dal comma 89 della medesima legge relativamente al riordino delle funzioni da parte delle regioni, per quanto di propria competenza, il personale appartenente ai Corpi ed ai servizi di polizia provinciale di cui all’articolo 12 della legge 7 marzo 1986, n. 65, transita nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, secondo le modalità e procedure definite nel decreto di cui all’articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.”
Allo stato attuale nell’attesa di conversione in legge del D.L. 78/2015, si cerca di capire quali funzioni, quali attività e con quali modalità le specificità del settore provinciale verranno demandate all’Ente Locale Comunale, per il proseguo di un eccellente attività professionale svolta dal personale delle polizie provinciali di tutta Italia negli anni.
Sperando che questo momento di transizione non crei un abbassamento del livello di attenzione nel monitoraggio ambientale favorendo le attività illecite delle eco-mafie che nel nostro paese sono sempre in crescita.
Di Antonio Azzinnari
